Quando il dott. Pisano mi ha chiesto di scrivere un articolo per questo sito web, ho subito pensato al Kaizen aziendale. Come psicoterapeuta, infatti, mi occupo quotidianamente di benessere psicologico delle persone che mi contattano per svariati problemi, derivati sia dai conflitti familiari sia da quelli più legati all'ambito di lavoro (stress, mobbing, problematiche relazionali, …). Ma come si può prevenire il disagio vissuto all'interno delle proprie realtà lavorative? Con un approccio al mondo del lavoro diverso e con una visione più aperta sia da parte dell’azienda che dei singoli che ne fanno parte, in una parola sola, attraverso il Kaizen. Questo termine deriva dall’industria giapponese e significa “miglioramento continuo”. In psicologia del lavoro, si fa riferimento al kaizen per migliorare i processi produttivi, il benessere psicologico aziendale a partire dalla base sino a raggiungere i vertici della piramide aziendale. La visione del Kaizen è quella del rinnovamento a piccoli passi, da farsi giorno dopo giorno, con continuità, in radicale contrapposizione con concetti quali innovazione, rivoluzione e conflittualità di matrice squisitamente occidentale. La base del rinnovamento è quella di incoraggiare ogni persona ad apportare ogni giorno piccoli cambiamenti il cui effetto complessivo diventa un processo di selezione e miglioramento dell’intera organizzazione. Il Kaizen è un processo quotidiano il cui scopo è il miglioramento dell’efficienza produttiva soprattutto attraverso l’ umanizzazione del posto di lavoro. Secondo l’approccio Kaizen, l’umanizzazione del posto di lavoro, ad ogni livello e coinvolgendo qualunque processo aziendale, comporta un aumento della produttività: l’idea è quella di nutrire le risorse umane dell’azienda elogiandole ed incoraggiandole alla partecipazione delle attività legate alla Qualità. Presupposti necessari (per altro non sufficienti) al coinvolgimento totale dei singoli alla realizzazione degli scopi dell’Organizzazione sono:
Questo naturalmente può avvenire se la stessa azienda permette e accetta un cambiamento portato quotidianamente dai singoli lavoratori. In Italia, capita di sovente, infatti, di incontrare realtà chiuse, non aperte all’innovazione e spaventate dall’idea di cambiare, anche se questo può portare un miglioramento nei processi e nel lavoro aziendale, oltre ad un benessere collettivo percepito dai dipendenti. L’auspicio che possiamo fare è quello di avere una visione personale più aperta nel nostro approccio al mondo del lavoro che ci permetta di viverlo non solo come un dovere, un obbligo, ma un’opportunità di crescita personale e aziendale, nella speranza di avere altresì alle nostre spalle un ambiente lavorativo che ci faciliti in questo processo di crescita e di trasformazione. A cura del dott. Marco Santini Psicologo – Psicoterapeuta www.percorsipsicologici.com Per approfondimenti: Gestione Risorse Umane
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