Aspettare può essere snervante a volte, specialmente per le persone con meno pazienza. Ti piace stare ore in fila al controllo di sicurezza dell’aeroporto per fare un volo di un’ora e mezza? E invece ti piace la coda prima di salire su una giostra del parco divertimenti che dura nemmeno 45 secondi?
L’attesa è anche peggiore quando c’è il nostro futuro in ballo, parlo del lasso di tempo che separa la presentazione del tuo curriculum al giorno in cui ricevi la fatidica chiamata per l’intervista. Lavorando come Manager delle risorse umane, mi capita anche di ricevere e gestire più di cinquanta assunzione all'anno scremati da più di mille curricula. Scommetto che almeno il 90% di questi sono stati impazienti di ricevere una chiamata. Non devo essere io a dirvi come gestire la vostra pazienza durante l’attesa, però posso darti dei consigli (8 ad essere precisi) per far sì che tu consegni un curriculum in perfetta forma, perché quando si è sicuri di sè l’attesa diventa meno pesante.
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Experteer ha rilasciato la versione aggiornata del report che indaga il mercato retributivo italiano e i suoi principali trend. Il sistema di Benchmark retributivo di Experteer consente di calcolare la retribuzione media per una determinata posizione.
Le Salary Survey non hanno però il solo scopo di fornire dati sui livelli retributivi dei profili ma anche di supportare le aziende e i candidati/dipendenti nella delicata fase di negoziazione retributiva. Il GDPR sostituisce la direttiva UE sulla protezione dei dati, adottata nel 1995. Il nuovo regolamento è destinato a fornire ai cittadini dell'UE una serie di vantaggi, tra cui un più facile accesso alle informazioni personali gestite dalle società e ai dettagli sull'utilizzo dei propri dati. Dà inoltre ai cittadini il diritto alla portabilità dei dati e il diritto alla cancellazione. Inoltre il GDPR conferisce a tutti i cittadini dell'UE il diritto di sapere quando i loro dati sono stati compromessi entro 72 ore dalla violazione.
Ai sensi del GDPR, i dati personali devono essere trattati secondo determinati principi. Sebbene questi siano sostanzialmente simili a quelli previsti dalla direttiva sulla protezione dei dati (DPD), ci sono importanti novità per quanto concerne il concetto di responsabilità. Per i team delle risorse umane le tradizionali giustificazioni per il trattamento dei dati dei dipendenti potrebbero dover essere riviste così come i processi di raccolta, utilizzo e conservazione. I principi del GDPR Legittimità, correttezza e trasparenza Il GDPR richiede che il responsabile del trattamento fornisca all'interessato informazioni sul trattamento dei dati personali in modo conciso, trasparente e intelligibile, ben distinto da altre tematiche che intercorrono tra il dipendente e l'azienda. È importante ricordare che i dati non vengono sempre raccolti direttamente dalle persone ma possono arrivare da fonti terze. Il GDPR ha una lista obbligatoria delle informazioni che devono essere fornite alle persone per entrambe le tipologie di fonti. Raccolta dei dati solo per un determinato scopo Il trattamento dei dati personali è consentito solo se è conforme allo scopo originale per il quale sono stati raccolti. L'elaborazione "per un ulteriore scopo" richiede un'ulteriore autorizzazione. L'unica eccezione si ha quando "l'ulteriore scopo" è "compatibile" con lo scopo originale. Dati strettamente necessari I responsabili del trattamento dei dati devono garantire che vengano gestiti solo i dati personali necessari per ciascuna specifica finalità. Ai sensi del GDPR, i dati devono essere "adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario in relazione agli scopi per i quali sono trattati". I dati potranno inoltre essere gestiti solo per un determinato periodo temporale ben definito. La teoria delle 3P è una delle più diffuse in ambito HR per l'analisi e la trasformazione delle organizzazioni. E' infatti ancora oggi uno degli approcci più efficaci per focalizzare l'attenzione sugli strumenti strategici utili al miglioramento dell'interazione tra l'organizzazione aziendale e le persone.
La prima delle 3P: Posizione In ogni azienda di beni o servizi, è presente una organizzazione (implicita o esplicita) che ha come scopo la trasformazione di input in output. Gli obiettivi, le modalità, le tempistiche, le relazioni gerarchiche e funzionali, sono definiti attraverso l'organigramma aziendale e i ruoli ricoperti dalle persone. Per definire, analizzare e riorganizzare un qualsiasi processo, è indispensabile conoscere la sequenza di attività necessarie per svolgere i ruoli e ricoprire le posizioni. Diventa quindi fondamentale la capacità descrittiva che l’azienda ha di se stessa. La consapevolezza organizzativa porta a riconsiderare non solo la struttura attuale ma a fare ipotesi sulle soluzioni future. La definizione di un organigramma, delle job description e dei processi, sono i principali strumenti che le aziende utilizzano per "descriversi". Con l'analisi delle posizioni possiamo ottenere le seguenti informazioni:
Il lavoro straordinario è la prestazione lavorativa che eccede l’orario di lavoro normale, maggiorato rispetto all’ora di lavoro ordinario. Ma qual è il costo reale di un’ora di straordinario per l’azienda? E in che modo differisce dal costo del lavoro ordinario?
La maggiorazione con la quale si retribuisce il lavoratore per le ore di lavoro straordinario può far presumere un costo maggiore per l'azienda. Se questa affermazione può essere vera quando è preso in considerazione il costo orario teorico (calcolato sulla base delle ore teoriche lavorate), non si può dire lo stesso per il costo orario effettivo. Il costo orario teorico è calcolato sulla base del complesso di ore che un lavoratore potrebbe lavorare nel corso dell’anno: 40h * 52,2 settimane Il costo orario effettivo ha come divisore orario le ore mediamente lavorate (escludendo giorni di ferie, festività, permessi retribuiti, malattia, gravidanza, infortuni, assemblee e permessi sindacali, giornate di formazione ed altri permessi): (40h * 52,2 settimane) – hh non lavorate durante l’anno La gestione della formazione è l’elaborazione di un processo di apprendimento “guidato”, per intervenire sul modo di lavorare e di essere di un individuo o di gruppi, attraverso scelte di metodologie di apprendimento. Per queste ragioni si parla di “processo formativo”.
Il processo formativo può essere suddiviso in 5 fasi:
In questo articolo ci soffermeremo sulla prima fase: l’analisi dei fabbisogni formativi. Nella progettazione formativa, l'analisi dei fabbisogni è quasi universalmente riconosciuta come momento fondamentale per la realizzazione di interventi efficaci. La definizione di fabbisogno formativo è prevalentemente legata al superamento del gap esistente tra le competenze che occorre possedere per svolgere una determinata attività e quelle possedute dal soggetto in un dato momento. I fabbisogni formativi vengono, inoltre, definiti come la necessità, più o meno esplicita, di adeguare le competenze delle persone alle caratteristiche della struttura organizzativa e alle modalità di lavoro aziendali, in funzione delle esigenze di produzione e del mercato o di determinati scenari socio-economici previsionali. L’analisi dei bisogni di formazione può diventare quindi l’inizio di un processo di formazione che coinvolga direttamente le organizzazioni e tutti gli individui che le compongono nella ricerca di un miglioramento della propria capacità di agire. La difficoltà principale sta proprio nell'armonizzare le due dimensioni (organizzativa e individuale). Nata nel 1998 in Belgio e oggi presente in più di 9 Paesi europei, SMart si propone di rispondere ai bisogni dei liberi professionisti che lavorano solitamente in condizioni atipiche e precarie. Nella pratica SMart si delinea come un intermediario tra il committente e il freelance, garantendo a quest’ultimo la certezza di essere pagato entro il 10 del mese successivo, indipendentemente dai tempi di pagamento del cliente. In questo meccanismo SMart trattiene l’8,5% sul pagamento al freelance.
Qual è il modello di SMart? SMart si fonda sul modello di organizzazione del lavoro mutualistico. Grazie alla percentuale di autotassazione di chi si affida a SMart, la cooperativa si è diffusa sul territorio europeo. Tutto il capitale raccolto attraverso l’autotassazione del lavoro dei soci è stato reinvestito in servizi: eventi, formazione, coworking, collezioni d’arte. Un successo che ha portato alla diffusione di SMart anche in altri Paesi, tra cui Francia e Italia. Che tipo di professionisti si rivolgono a SMart? SMart si rivolge in generale al modo di lavorare atipico. Nata per tutelare i lavoratori dello spettacolo dal vivo, del teatro e della musica, SMart si è sempre più aperta verso diversi campi professionali: traduzioni, copy, video, grafica, foto, ... "Il posto giusto" è un programma di approfondimento della RAI in convenzione con il Ministero del Lavoro ed Isfol sulle politiche e sulle opportunità nel mondo del lavoro. Il programma va in onda ogni domenica dalle 13 alle 14 su RAI 3.
Si tratta di un settimanale televisivo dedicato alle opportunità (legislative e non), agli attori (imprenditori, aziende, start-up, ...) e più in generale agli strumenti utili per chi è in cerca di una occupazione. Il programma cerca di orientare soprattutto i giovani nel pieno di una delle più grandi crisi occupazionali. Il programma è una sequenza di interviste e servizi sull’Italia che inventa e che innova, che realizza progetti, che promuove servizi con una particolare attenzione agli strumenti promossi dall’Europa ed alle norme offerte dalle leggi italiane per favorire l'occupazione e la formazione, così come la libera professione. Raccogliendo esperienze dirette e pareri di esperti da tutta Italia, "Il Posto giusto" mette al servizio del pubblico esperienze e competenze. |
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